giovedì 28 giugno 2012

La mia nonnina

Da bambini crediamo nei super eroi poi da grandi scopriamo che non esistono e che forse gli eroi sono solo degli uomini in carne e ossa che difendono la patria o semplicemente un vessillo.
Oggi però è venuta a mancare uno dei due miei super eroi che è mia nonna Gina, una donna eccezionale per la sua bontà d'animo che ha vissuto una vita semplice nelle campagne maremmane.
Per me è sempre stato un vanto avere una nonna che lavorava in campagna, che da piccolo mi portava nel pollaio a vedere se le galline avevano fatto le uova, mi accompagnava nell'orto a raccogliere le fragole e i carciofi.
Classe 1928, Gina Toni, figlia di Gino Toni e Pasquina Cantini dovette fin da piccola svolgere mansioni da uomo nelle campagne essendone sempre pienamente all'altezza.
All'età di 14 anni si fidanzò con l'altro super eroe che è Silvano Senesi (mio nonno, classe 1924) e nel 1949 si sposarono dando alla luce mia mamma Marcella.
Eroi perché hanno passato la seconda guerra mondiale, non volendola combattere ma aspirando sempre alla pace.
Eroi perché mi hanno insegnato con l'esempio che essere felici è vivere insieme tutta la vita con amore senza sfarzo ma con dignità.
Eroi perché mi hanno insegnato che si deve risparmiare perché "domani non si sa mai".
Eroi perché mi hanno insegnato che c'è sempre un sorriso per tutti.
Eroi perché un esempio concreto è sempre meglio di cento parole.
Un giorno però, nonnina, una brutta malattia ti ha voluto portare via ma ieri mattina poche ore prima di lasciarmi mi hai salutato per un'ultima volta con un bellissimo sorriso e raccogliendo le ultime forze hai fatto cenno con la mano. Questo, insieme all'ultima volta che abbiamo ballato una polka insieme, saranno le più belle foto che terrò nell'album dei miei ricordi più intensi.
Ti ho veramente amato e ti amo ancora e anche se ora mi cadono le lacrime so che sarai sempre vicino a me.
Mamma, te e io abbiamo lottato insieme  contro un nemico invisibile vincendo molte battaglie quotidiane, non pensando mai alla conclusione della guerra.
La vita è così "mai arrendersi" anche di fronte a situazioni palesemente insormontabili e tu dicevi: " Sì, oggi sto meglio, amore" e poi " Bello il mì bimbo".
Quanto ti ho abbracciato e massaggiato quando stavi male, ti ho aiutato, incoraggiato e tu mi premiavi con un sorriso anche se dentro soffrivi.
Ma voglio ricordarti sorridente e dispensatrice d'amore come solo tu sapevi essere. Un giorno, mentre ti accompagnavo in macchina, tu mi confessasti che se tu avessi potuto studiare avresti voluto fare l'infermiera, oggi spero che il tuo desiderio sia stato esaudito per l'eternità.
Anche per il tuo ultimo viaggio hai voluto indossare abiti semplici: una vestaglina turchese, un foulard bianco al collo e delle ciabattine per stare comoda, come se tu fossi la regina delle casalinghe.
Prima dell'ultimo saluto ho voluto mettere nella tua bara un santino di san Francesco perché ti protegga per sempre.
Ti amo, nonnina.     Tuo Simone

Nonna Gina con la bisnipote Giada


4 commenti:

SteyrPuchDL ha detto...

Simo io tua nonna non l' ho mai conosciuta ma penso veramente sia stata una persona fantastica, siamo distanti 500 km e ci siamo visti due volte sole ma non so mi sento molto legato alla tua famiglia non so per che motivo! Leggendo il tuo Blog mi veniva il nodo alla gola . Sii forte e vedrai che da lassù ti sarà sempre vicina !! Un abbraccio dal Trentino . Patrick

Etrusco ha detto...

Grazie Patrick, sei davvero un caro amico. Mi manca tanto

Unknown ha detto...

Quel sorriso scalda il cuore: è e resterà sempre con te e con chi ha avuto la fortuna di conoscerla.

Un abbraccio enorme all'amico fraterno compagno di mille avventure (e disavventure)

Etrusco ha detto...

Grazie ancora Albe, devo pensare che lei sia ancora vicina a me.