La GOGGOMOBIL
Presentata in anteprima al Salone dell'automobile nel 1954, la Goggomobil era una simpatica vetturetta di dimensioni assai contenute. Fu la prima autovettura prodotta dalla Casa di Dingolfing nella sua breve carriera. Le piccole dimensioni e le motorizzazioni molto ridotte ne facevano una vetturetta adatta al difficile periodo del dopoguerra, una vettura potenzialmente in grado di contribuire alla motorizzazione di massa in un Paese politicamente ed economicamente in ginocchio come la Germania degli anni '40 e '50.
La Goggomobil venne proposta inizialmente in versione berlina tre volumi a due porte e quattro posti. Le porte erano incernierate posteriormente.
La denominazione distintiva della Goggomobil in versione berlina era costituita da una T seguita dalla sua cilindrata approssimata. Pertanto la versione da 293 cc, per esempio, era denominataGoggomobil T300.
La Goggomobil montava uno schema architettonico tipico delle superutilitarie dell'epoca, cioè il classico schema "tutto dietro", vale a dire con motore e trazione posteriore.
Inizialmente il motore era un bicilindrico due tempi con cilindrata di 250 cc che in seguito venne portata prima a 293 e poi a 395cc. Con questo motore la vettura disponeva di 20 hp (15 kW) di potenza.
La vettura era inoltre dotata di un cambio a 4 marce, a richiesta con preselezione elettromagnetica e di una frizione manuale.
A partire dal 1957 fu introdotta anche la versione coupé, più sportiveggiante nella linea, ma con la stessa identica meccanica della berlina. Anche la versione coupé aveva una sua sigla distintiva, analoga a quella della berlina, ma che iniziava con TSanziché con T.
Nell'ottobre dello stesso anno fu lanciata anche la versione furgonetta (vedi foto), anch'essa di dimensioni ridotte e dotata delle stesse tre motorizzazioni presenti nel resto della gamma, ma con TL come sigla distintiva nella denominazione.
Nel 1961 la potenza massima delle versioni da 400 cc fu diminuita da 20 a 18.5 CV.
Nel 1964 vi fu il più visibile degli aggiornamenti effettuati sulla Goggomobil, vale a dire le portiere incernierate anteriormente. In realtà, nel corso della sua produzione, la Goggomobil subì un numero enorme di aggiornamenti di dettaglio, sia estetici, sia al motore, sia ancora agli interni.
Nel 1965 la furgonetta fu tolta di produzione, mentre nel 1969 anche le versioni berlina e coupé furono tolte dal listino, anche perché il 1969 fu l'anno in cui la Glas fu assorbita completamente dalla BMW, cessando così la sua attività.
Della Goggomobil furono prodotti, tra il 1955 e il 1969, 284.491 esemplari di cui 214.313 con carrozzeria berlina e 66.511 in versione coupé.
Modelli:
Uscirono 3 modelli
1.Goggomobil berlina,
2.Coupé
3.Van.
Le Goggomobil nel mondo
Oltre che nella nazione di progettazione di Goggomobil ne vennero prodotte varie altre versioni: in Spagna su licenza dalla Munguía Industrial S.A. e in Australia da parte dell'importatore ufficiale, la Sydney Company Buckle Motors Pty Ltd., ne venne prodotta una versione sportiva in configurazione spyder, chiamata Dart.
Per il mercato polacco, invece, un piccolo costruttore, la WSK Mielec, produsse su licenza la Mikrus, basata su telaio e meccanica della Goggomobil. Fu prodotta in 1728 esemplari ed in un'unica versione, denominata MR 300. Un'altra fabbricazione su licenza avvenne in Argentina con il marchio Isard.
La presentazione, avvenuta il 5 marzo 1955, fu appropriata alla manifestazione. Senza
eccessiva pompa e cerimonie, ma pieni di orgoglio contenuto, i massimi dirigenti della BMW
presentarono il loro più recente prodotto alla stampa. A Rottach-Egern, nell'opulento Hotel
Bachmair, sulle rive del lago Tegernsee, ai giornalisti fu mostrata una due posti che non
somigliava a nessuna altra auto sportiva. La configurazione della nuova BMW era qualcosa di
completamente diverso. Fritz Fiedler, allora responsabile dello Sviluppo veicoli di BMW,
riassunse così queste caratteristiche nel suo discorso di apertura: «Con l'Isetta Motocoupé
BMW, offriamo al pubblico un tipo economico di autovettura e proponiamo una concezione del
tutto nuova in Germania.» Infatti non si è mai visto un autoveicolo simile sulle strade
tedesche: un'auto minuscola, dalla forma quasi sferica, con finestrini su tutti i lati, e un unico
portellone sul davanti.
DATI TECNICI
BMW Isetta 250 Standard
Periodo di produzione 1955–1957
N. di unità 26.646
Prezzo 2.580 DM
Motore
Tipo Monocilindrico
Alesaggio x corsa (mm) 68 x 68
Cilindrata 247
Potenza 12 CV a 5.800 giri
Compressione 1:6,8
Valvole In testa, camera di combustione emisferica
Sistema di carburazione 1 carburatore Bing 1/24
Apparato propulsore
Frizione Monodisco a secco
Cambio A quattro velocità , scatola del cambio con ingranaggi di presa continua, leva
sul lato sinistro, nessuna sincronizzazione
Rapporti scatola del cambio 10,05/1:5,17/1:3,54/1:2,7
Retromarcia 1:12,15
Trasmissione 1:2,31
Impianto elettrico
Generatore 130 W
Batteria 12 V 31 Ah
Candele Bosch W 250 RT 1 o Beru 225/14
Chassis
Scocca/chassis Incastellatura di acciaio tubolare trapezoidale
imbullonata alla scocca
Sospensione delle ruote posteriori
Assale rigido con carreggiata ridotta con balestre quarto ellittiche a cantilever
Cerchioni 3,0 D–10
Pneumatici 4,80–10
Freni anteriori A tamburo idraulici
Diametro freni anteriori (mm) 180
Freni posteriori A tamburo idraulici
Diametro freni posteriori (mm) 180
Peso e dimensioni
Lungh. x largh. x alt. (mm) 2.285 x 1.380 x 1.340
Interasse (mm) 1.500
Carreggiata anteriore (mm) 1.200
Carreggiata posteriore (mm) 520
Peso a vuoto (kg) 359
Massimo peso totale (kg) 580
Consumo di carburante (l/100 km) 5,8
Velocità massima 85
1 commento:
graaaaaaaaaaaande!!! mi hai trovata!!! bè ora ci provo anche io a lasciarti un commentuccio sono abbastanza negata con qst cose...cmq devi informarti se il letto esiste anche matrimoniale..o come ti dicevo se esiste il divanuggio :):) ora devo fare la piattaia x la cucina e un mobiletto stile autunnale con le zucche :P appena c'ho l'idea mi metto a lavoro e ti faccio vedere :) 1 kissone ci vediamo martedi!!!
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